Attualità
6.4.2020
IAPP
Protezione dati in EU e Covid-19
Covid-19 privacy updates from Europe
In tutta Europa il Covid-19 sta influenzando il modo di affrontare i temi legati alla protezione dei dati personali: vediamo come. In UE ben 130 ricercatori provenienti da diversi paesi stanno sviluppando applicazioni in grado di supportare, nel rispetto delle leggi sulla privacy, il tracciamento dei contatti, nella lotta contro il Covid-19, fermo restando che il ministro della giustizia tedesco Lambrecht ha affermato che le eventuali app di tracciamento possono essere utilizzate solo su base volontaria. L’ICO, attraverso il vice commissario Steve Wood, in relazione al tracciamento dei dati del cellulare, ha affermato che laddove questi dati siano correttamente anonimizzati e aggregati, gli stessi, non rientrano nella legge sulla protezione dei dati poiché non viene identificato alcun individuo, e che pertanto, in queste circostanze, le leggi sulla privacy non vengono violate fintanto che sono in atto le garanzie appropriate. Il governo polacco sta “spingendo” chiunque potenzialmente infetto da COVID-19 ad utilizzare un'app per smartphone che raccolga la propria posizione e l'immagine digitale. Il Garante Italiano per la protezione dei dati personali Antonello Soro in un suo recente intervento sostiene che “La chiave è nella proporzionalità, lungimiranza e ragionevolezza dell’intervento; oltre che nella sua temporaneità. Tuttavia, benché non desiderabili, anche le limitazioni del diritto alla protezione dati, se proporzionate e temporanee, rappresentano in questo momento il prezzo da pagare per tutelare l'incolumità di tutta la collettività e, in particolar modo, delle sue frange più vulnerabili”. E ancora aggiunge”I Governi dovrebbero anzitutto orientarsi secondo un criterio di gradualità e dunque valutare se le soluzioni meno invasive possano essere sufficienti a fini di prevenzione. In tal senso, non pone particolari problemi l'acquisizione di trend, effettivamente anonimi, di mobilità. Laddove, invece, si intendesse acquisire dati identificativi, sarebbe necessaria una previsione normativa ad efficacia temporalmente limitata, dotata di adeguate garanzie e, soprattutto, conforme al principio di proporzionalità, che impone anzitutto un'analisi sullo scopo della raccolta dei dati.” Inoltre, il garante europeo della protezione dei dati Wojciech Wiewiórowski si è altresì rivolta alla Commissione europea al fine di ottenere una sua opinione sulla protezione dei dati, in relazione a potenziali pratiche di monitoraggio COVID-19.
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