Un enorme archivio contenente dati trafugati da 500 milioni di profili di  Linkedin è stato messo in vendita online. Con tutta probabilità tenuto conto  che la violazione ha interessato la quasi totalità degli iscritti al social  network professionale, si ritiene che buona parte dei 21 milioni di utenti  italiani sia coinvolto in questa maxi violazione: le informazioni sottratte  comprenderebbero username, nomi, indirizzi email, numeri di telefono, titoli  professionali e tutte le informazioni relative alla propria attività inserite  nel proprio profilo. Il Sito di sicurezza informatica Cyber News riferisce  che nel forum di hacking dove è stata pubblicata la notizia della vendita  online, è possibile scaricare per soli due dollari i campioni di database  messi a disposizione per scaricarne i contenuti e verificarne la qualità, e  che per entrare in possesso del db integrale servirebbero cifre molto più  alte e con diversi zeri. Al momento Linkedin non ha fornito risposte ai  chiarimenti avanzati dagli esperti di Cyber News e non ha neppure avvisato  gli utenti della possibile violazione dei loro profili, così come previsto  dall’art. 34 del GDPR. Il consiglio è che sin da subito gli utenti di  Linkedin non esitino a cambiare la password del proprio profilo. Nel frattempo  il Garante per la protezione dei dati italiano ha avviato un'istruttoria nei  confronti di Linkedin.